Figli di coppie omogenitoriali, garantito ad entrambe le madri il diritto di riconoscere il figlio nato in Italia da PMA all’estero. Alice Parma (Pd): “Da Sindaca ho registrato queste famiglie nell’interesse dei bambini e delle bambine. Felice che la Corte Costituzionale abbia dato piena legittimità a questa azione”
22 maggio 2025

“Quando da Sindaca ho registrato famiglie di coppie omogenitoriali, mi sono assunta una responsabilità nella tutela dei bambini e delle bambine che per me vengono prima di tutto, in linea con la Convenzione dei diritti del fanciullo di New York e la Convenzione europea dei diritti dei fanciulli, ma anche e soprattutto con la Costituzione del nostro Paese. Oggi sono felice che la Corte Costituzionale dia piena legittimità a questa azione”. Esordisce così Alice Parma, vice capogruppo Pd in consiglio regionale e già sindaca di Santarcangelo di Romagna, dove nel 2019 e nel 2022 aveva trascritto i figli di coppie di mamme pur in mancanza di una copertura giuridica e istituzionale. “È una giornata storica per i diritti delle famiglie composte da mamme e, in particolare, per il riconoscimento dei diritti dei bambini nati in Italia da tecniche di procreazione medicalmente assistita (PMA) all’estero. – continua Parma – Con la pronuncia della Corte Costituzionale, che ha corretto l’indirizzo espresso dal Ministero dell’Interno, viene finalmente messo un punto fermo: nelle certificazioni anagrafiche, sugli atti di nascita dei bambini nati da queste coppie, devono essere indicate entrambe le madri, la madre biologica e quella intenzionale. Oggi possiamo dire con orgoglio che anche a livello giuridico viene sancito un principio di equità e giustizia, come accade da anni in altri Paesi d’Europa che riconoscono le famiglie a prescindere dal sesso di chi le compone. Certo, è evidente a tutti che la Corte Costituzionale fa quello che il legislatore non riesce a fare. Ma per oggi festeggiamo la vittoria, e da domani continueremo a batterci per i diritti di tutti. Non possiamo più tollerare che la legge non rispetti la realtà delle famiglie di oggi: ogni bambino ha il diritto di avere tutti e due i genitori riconosciuti, senza distinzioni, e le istituzioni devono essere all’altezza di questo impegno” conclude la consigliera dem